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CIRCUITO DI CORSA IN MONTAGNA BALDO, BRENTA e LAGORAI

BOLOGNANO-VELO  2007
CAMP. PROVINCIALE INDIVIDUALE

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INDICE GARA

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Presentazione
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Memorial 
Prof. Enzo Maino

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In ricordo di 
Bruno Vivaldi

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REGOLAMENTO
PROGRAMMA

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 percossi gara
GARA LUNGA
GARA CORTA

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ALBO D'ORO
PREMIAZIONI
TROFEI

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 NON COMPETITIVA

MEMORIAL
GRAZIANO VIVORI

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6° memorial Prof. ENZO MAINO

Per il Comitato Organizzatore dedicare la gara alla figura di ENZO MAINO significa ricercare quel legame puro e indissolubile tra lo Sport, l'Uomo, il Territorio e la sua Gente

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E' passato un altro anno. Ritorna anche il giorno della gara in Velo.

Si vedono già tanti atleti e atlete (li chiamano atleti, ma io li chiamerei eroi), che attaccano intrepidi il fianco scosceso della montagna.

Ecco che, come tutti gli anni, l'organizzatore contatta uno della nostra famiglia. Serve il solito articolo. L'opuscolo deve essere dato alla stampe. In casa, la voce comincia a girare. "Chi scrive quest'anno ", "Chi ha voglia di buttare giù qualcosa per la gara intitolata al papa?". Per le risposte, dalle più vaghe alle più puntuali, passa del tempo.

Per fortuna, c'è sempre qualcuno nell'ombra riservata di una grande cucina che pensa, ricorda, consiglia, indirizza, propone. E, al solito, grazie all'infallibilità della testimonianza vivente, la pista da seguire si è trovata. Devo dire che, questa volta, ci ha dato una mano il tempo atmosferico a trovare la perfetta connessione.

Vi spiego come è andata:

Dunque, mia madre (parlavo di lei, ovviamente) un bei giorno mi dice: "Che calt, no piove ghe na siccità da mati...". E poi aggiunge: "Adess l'è comoda l'irrigaziom …"

Voleva semplicemente comunicarmi, ancora una volta, quanto dura e lunga (e non conosciuta dai più) fosse stata la lotta che mio padre, Enzo Maino, aveva sostenuto per ottenere l'irrigazione nelle campagne. Lei, da moglie, aveva vissuto e seguito da coprotagonista le varie, travagliate fasi della lunga operazione. Ve la racconto... 

Spesso, infatti, accade che proprio attraverso i racconti ci si impadronisca completamente dei fatti e si comprendano le cose del mondo. L'occasione si presentò negli anni '60. La costruzione della galleria Sarca-Molveno, necessaria per l'attivazione della nuova centrale idroelettrica di Torbole, aveva sottratto acqua preziosa al nostro glorioso Sarca.

Avremmo, dunque, autonomia energetica sul nostro territorio, associata purtroppo ad un progressivo ed irreversibile cambiamento del microclima della "busa" e ad una mancanza di acqua nelle "fitte", i canali artificiali per l'irrigazione a scorrimento. Ecco che il Nostro (il Maino), con la classica lungimiranza che è propria delle persone intelligentemente interessate al bene della comunità, comincia a darsi da fare per ottenere una concessione di un quantitativo di H2O dalla Società idroelettrica.

Seguirono, quindi, contatti con la Società, un tuttora incalcolato numero di viaggi a Trento, lunghe attese nel "palazzo", che avevano il pregio di mandarlo in bestia e poco altro, una lunghissima serie notturna di sfoghi verbali con la moglie, e, finalmente, la costituzione di un Consorzio Irriguo e Miglioramento Fondiario, che aveva, oltre a quello intrinseco al nome, lo scopo nobile di introdurre nuove colture propugnando una visione attualizzata dell'agricoltura. E qui sorsero i problemi più spiacevoli... Per i motivi più disparati i contrasti fra gli agricoltori, possidenti, cittadini pro e contro furono tanti e piuttosto accesi.

Ma el Maino niente; era tremendo quando era convinto di una sua idea e questa diciamolo, era piuttosto giusta. Sostenuto da quelli che ci credevano andò avanti fino ad ottenere dalla Comunità Europea un finanziamento. Avuta l'approvazione degli agricoltori di Oltresarca (quelli di Arco non ne vollero mezza), nel 75/76 iniziarono i lavori di posa in opera della canalizzazione che doveva portare, e che porta, l'acqua nei campi. Allora scorreva a pioggia, adesso anche a goccia (con un uso più razionale e più congeniale ai tempi che, ahi noi si annunciano asciutti). 

Gli occhi dei corridori sudati nel giorno della gara si ravviveranno alla vista delle verdi colture che ornano il nostro territorio. E, non so voi, ma da parte mia rivolgo un ringraziamento al Maino per il colore verde della nostra terra, e una anche a chi ha voluto premiare le azioni di un uomo, membro riconosciuto della nostra Comunità intitolandogli una gara.

La storia è finita. 

Arrivederci al prossimo anno!

Rosaria Maino

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